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lunedì 15 aprile 2019

i murales come strumento di abbellimento urbano

 murales come strumento di abbellimento urbano.

È magia che grida, denuncia che s’impone, anomalia che incanta: è l’arte a cielo scoperto che si fa guardare anche dai distratti, è arte urbana.
Il fine è comunicare, che sia un sentimento che esige di vedere la luce, un muro da abbattere o una fiamma da tenere accesa in nome della speranza che il sole un giorno splenda davvero per tutti. L’arte urbana nasce, dunque, dall’immortale esigenza sociale di farsi ascoltare: un insieme di linee e colori sono i segni del linguaggio universale di chi ha qualcosa da dire. Sembrerebbe di ascoltare un dialogo a tre voci, quello tra il territorio, l’artista e la sua passione. Quando l’arte chiama, chi l’ascolta risponde con ogni mezzo.

L’ha detto il più celebre tra gli esponenti della street art, il provocatorio Banksy, che “l’arte urbana deve confortare il disturbato e disturbare il comodo”.

Un murale (in spagnolo mural) è a tutti gli effetti un dipinto senza cornice, un quadro fatto direttamente su una parete e che si estende su tutto lo spazio disponibile o necessario. Da strumento di lotta sociale a espressione creativa che impreziosisce un luogo e attira spettatori, i murales rientrano perfettamente in ciò che l’arte urbana è e rappresenta. Il muralismo colorail muralismo tiene anche compagnia, ma soprattutto, il muralismo è rinascita.
Insomma, l’arte urbana somiglia a un sentimento, con i suoi sintomi e la sua consapevolezza di esistere, la difficoltà di essere spiegata, l’esigenza di essere sentita. È l’energia dei colori che straripano e dipingono gli occhi di chi guarda.




A tal proposito ricerca e informati su questo fenomeno, ed esprimi il tuo parere, i tuoi commenti, le tue proposte che potrebbero essere utili allo scopo di ideare progetti di abbellimento e recupero di alcuni quartieri degradati della tua città.

3 commenti:

  1. Rappresentazioni pittoriche di scene per lo più d'ispirazione socialpopolare, talvolta con intenti politici, eseguite, anche a più mani, su muri, facciate di edifici, grandi pannelli di materiale vario, in genere posti in luoghi aperti. Nei m. la semplicità, spontanea o voluta, del tratto, insieme con la vivacità dei colori, crea un effetto di grande immediatezza visiva.
    Il termine 'murales' indica, in generale, una pittura realizzata o applicata su una parete. La parola, dunque, non circoscrive tale pratica a una precisa epoca storica o località geografica. Nell'accezione moderna, però, il termine tende a evocare una pittura di grandi dimensioni dalla marcata connotazione politica, ideologica e sociale, eseguita sui muri delle strade o in ambienti chiusi, e offerta al godimento della collettività.
    Tra fine Ottocento e primi Novecento molti artisti sembrano riscoprire il valore della pittura murale: nascono i grandi cicli decorativi che adornano le sale delle mostre d'arte nazionali e internazionali (per l'Italia, la Biennale di Venezia), gli ambienti pubblici che si aprono al consumo del primo turismo, come gli hotel e le terme (Montecatini, Salsomaggiore), i palazzi comunali, le università. Si tratta di cicli murali, direttamente realizzati sulle pareti o su pannelli a esse applicati, che hanno prevalentemente finalità estetiche. Il discorso cambia quando l'utilizzo del mural viene associato alla comunicazione di contenuti politici e ideologici. È così nel Messico degli anni Venti del Novecento, quando, sulla scia della rivoluzione, gli artisti riscoprono il valore sociale dell'arte e le sue potenzialità comunicative. Attraverso la sua ampia visibilità, la pittura murale può agire da supporto al rinnovamento politico e morale del paese, alla diffusione di idee democratiche ed egualitarie, in definitiva alla creazione di un nuovo Stato. Principali interlocutori sono le masse popolari, la classe rurale e contadina che, indipendentemente dal livello culturale, sono in grado di interagire emotivamente con le scene ritratte. Questo non significa che gli artisti scelgano uno stile realistico in senso fotografico, al contrario. Molti dei loro murales sono percorsi da una tensione espressionista o visionaria, evidente nella deformazione dei tratti fisici, nell'uso di colori forti e stridenti, nelle associazioni impreviste.

    http://static.comune.roccadipapa.rm.it/uploads/I-Murales-2.jpg

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    http://www.thisiscolossal.com/wp-content/uploads/2015/03/pichiavo-2.jpg

    http://chile.voyhoy.com/blog/wp-content/uploads/valpara%C3%ADso-mural-cara-verde.jpg

    BLUFS011

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  2. La Graffiti Art

    Lo sviluppo della civiltà, l'origine del pensiero religioso e spirituale, l'evoluzione della cultura hanno avuto inizio quando l'uomo ha liberato la sua creatività e, con strumenti umili e semplici, ha inciso prima le pareti rupestri della sua caverna, poi affrescato le mura di chiese e palazzi, continuando, perchè no?, ancora oggi a dipingere facciate di condomini e fiancate di treni, tracciando messaggi, talvolta enigmatici, scritti in una lingua figurata di cui a volte ignoriamo la chiave di lettura, che però trova la strada per giungere alla nostra mente ed alla nostra psiche.

    È stata la necessità di esprimere la propria creatività, le proprie opinioni, le proteste, l'identità e l'appartenenza ad un gruppo, che ha fatto nascere la moderna Graffiti Art.


    La tecnica del graffito nasce in California, a Los Angeles, dove era pratica diffusa tra i lustrascarpe della città apporre una sigla sul muro della propria zona di lavoro, per evitare l'occupazione dello spazio da parte di altri concorrenti.

    Le gang di cultura ispanica cominciarono successivamente a dipingere il loro nome sui muri delimitanti i quartieri di appartenenza, come dimostrazione di potenza e controllo sul territorio nei confronti di gang rivali, dando l'avvio ad un'usanza che ben presto si diffuse nel resto d'America fino a New York: lì per la prima volta un giovane writer firmò la sua opera grafica con il proprio nome, senza associarlo a quello della gang di appartenenza, dimostrando così la propria autonomia in questa attività, conferendole le caratteristiche di volontario ed individuale prodotto artistico, non più di semplice sigla identificativa.

    La pratica di apporre segni sui muri ha tuttavia radici molto più antiche: basti ricordare i disegni rudimentali trovati sulle pareti della caverna nei pressi di Altamira risalenti a circa 20.000 anni fa.

    La Graffiti Art è una delle più sorprendenti e coinvolgenti forme di espressione visiva degli ultimi anni, una vera e propria arte, con una sua innegabile valenza creativa e pittorica, che ha ormai invaso i muri di tutte le città del mondo.

    Le scritte murali, i graffiti, i segni, realizzati con colori molto vivaci e con uno stile simile a quello dei fumetti, grazie all’uso di bombolette di colore spray, sono ormai divenuti pratiche semio-linguistiche ed il graffito rappresenta, per i giovani di tutto il mondo, il mezzo più idoneo per veicolare i propri messaggi, il più delle volte cifrati, per manifestare la propria creatività, le proprie opinioni, le proteste, l'identità e l'appartenenza ad un gruppo, assumendo un significato anche simbolico.

    Le caratteristiche fondamentali del graffitismo sono:

    - in primo luogo quella di produrre un'arte fuori dagli schemi e realmente rivoluzionaria, con la peculiarità di essere un'arte non vendibile (essendo realizzata su supporti quali i vagoni ferroviari o pareti urbane);

    - in secondo luogo quella di aver instaurato un dialogo diretto tra l'artista ed il pubblico, coinvolto anche suo malgrado, in manifestazioni visive di creatività spontanea, al di fuori degli ambienti canonici di musei o gallerie ed escludendo i normali canali di diffusione dell'arte (critici, mercanti, collezionisti); tuttavia, in molti casi, il sistema dell'arte, con le sue lusinghe economiche, ha finito per assorbire il significato di questo rito “metropolitano”, privilegiando gli esiti e le espressioni individuali di alcuni artisti, trascinandoli nelle gallerie e nei musei e in qualche modo decretando la conclusione della parabola artistica del fenomeno, o per lo meno, compromettendola irrimediabilmente.

    BLUFS006

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  3. Nel profondo della notte,
    quando tutta la città dorme,
    mani frenetiche, alla tenue luce
    d'un complice lampione,
    si ritagliano spazi sui grigi muri di cemento
    per appendervi la propria anima.

    Sono spruzzi di fantasia,
    colori vivi rubati ai propri sogni,
    figure contorte, tormentate,
    geometrie d'inquietante mistero,
    sfoghi di esseri liberi che lasciano
    messaggi ad un'umanità distratta.

    Sarà una gara, forse una protesta
    o il bisogno di esprimere un talento,
    di colorare il mondo e rabbonirlo;
    di certo questi anonimi pittori
    esprimono un disagio e con quel mezzo
    aiuto ed attenzione van chiedendo.

    BLUFS006

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