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lunedì 8 aprile 2019

Seguire le regole non è un gioco ma un dovere: REGOLIAMOCI !  CLASSE 3 D scienze applicate

15 commenti:

  1. Teresa è una bambina cresciuta in un ambiente mafioso. Educata al rispetto verso la famiglia, i suoi genitori hanno programmato la sua vita. Promessa in sposa ad un mafioso, per Teresa si prospetta una vita piena di angoscia, paura e costrizioni. Lei sarebbe dovuta diventare come sua madre, una brava moglie che passa tutta la giornata in cucina a preparare cibo per i figli o il marito in carcere. A soli sedici anni decide che quella vita non le appartiene, raccoglie le sue cose e prepara la fuga. La madre cerca di persuaderla a rimanere, ma quando si rende conto della determinazione della figlia l'aiuta nel suo piano.
    Non tutti hanno il coraggio dimostrato da Teresa, non tutti si ribellerebbero alla propria famiglia soprattutto se questa segue le rigide regole della mafia.

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  2. Domenico è un ragazzo cresciuto in una famiglia mafiosa in cui non può essere bambino come i suoi coetanei perchè deve crescere in fretta per prendere il posto del padre, lui non sa cosa vuol dire stare con gli altri, è costretto a vivere solo con una cerchia ristretta di gente che ha come scopo il fare l'illecito. Si è dimenticato come ci si diverte, solo dopo essere stato a contatto con dei giovani come lui, si rende conto di aver sprecato il tempo della gioventù per seguire il desiderio della sua famiglia .
    Lui ancora non sapeva di essere libero di scegliere, di non essere obbligato a fare ciò che gli è stato imposto fino a quando non si è trovato nella situazione di stare a diversi miglia di distanza da quel mondo pieno di prepotenza e odio che aveva conosciuto sin dalla nascita.

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  3. Dire che seguire le regole sia un dovere può sembrare un’esagerazione ma è essenziale al fine di una convivenza civile e sereno per tutti i cittadini e ugualmente tra loro, il non rispettare le regole potrebbe intralciare, anche se non volontariamente, la libertà altrui, ed è per questo che seguire le regole in maniere diligente come un vero e proprio dovere è necessario.

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  4. Domenico e Teresa, seppur ancora innocenti, non vivono in modo libero la loro adolescenza, poiché l’uno è chiamato sin da piccolo a crescere subito ed in fretta, e la sorella, è usata quasi come merce di scambio, oggetto di un matrimonio combinato per unire due famiglie.
    Il tema della libertà e del destino quasi già scritto dei figli di esponenti della mafia, sono ben trattati e trasmettono perfettamente tutto il disagio che tutt'ora è presente in alcune famiglie.

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  5. Domenico è un ragazzo che appartiene ad una famiglia di "ndrangheta" infatti il padre è latitante.Domenico inizialmente assecondò il padre entrando anche lui a far parte di questa organizzazione.Venne successivamente arrestato e processato,la decisione fu quella di allontanarsi dalla famiglia e andando a vivere molto lontano sotto l'ala protettiva degli assistenti sociali. Li Domenico fu in grado anzi fu libero di scegliere se stare dalla parte del padre oppure dalla parte della giustizia.

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  6. Un comportamento si definisce non legale, quando infrange le norme imposte dalla società in cui si trova la persona che lo mette in atto. Fondamentale, allora, diventa educare ed educarci alla responsabilità. La legalità, è l’anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l’”io” e il “noi”. Educare alla legalità vuol dire in primo luogo praticarla: le regole non devono essere presentate come puri comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. Educazione e legalità, sono due modi di pronunciare la parola “noi”. Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili, consente l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità.

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  7. A mio parere, il rispetto delle regole, fa parte della nostra educazione.
    sembra strano, ma senza di esse, non potremmo vivere...Per alcuni, rispettare delle regole è un qualcosa di veramente scontato, ma la verità è che se non ci fossero dei limiti alle nostre volontà, il mondo si sarebbe davvero ribaltato.
    Possiamo pensare ad esempio alle regole stradali...tutti noi vorremo sfrecciare su un'autostrada a una velocità elevata, se solo non ci fossero quei cartellini che ci invitano a rallentare..eppure se noi non rispettassimo questi limiti, il tasso di mortalità aumenterebbe parecchio.Senza regole non ci sarebbe rispetto e ordine in tutto quello che si fa. Ognuno penserebbe solo ai propri scopi.
    Il Rispetto delle regole è fondamentale. Il nostro compito è quello di seguirle e sperare che lo facciano tutti,pe vivere in tranquillità.

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  8. Le regole servono per avere una linea da seguire, per avere la sensazione che chi ci guida sa quello che fa, le regole servono per vivere in comunità, che sia essa familiare, scolastica, lavorativa o di qualunque tipo.

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  9. Spesso percepiamo e viviamo le regole come un impaccio. Fatichiamo ad accettare che certi nostri comportamenti ci siano imposti o vietati. Vorremmo fare quel che ci piace o ci fa comodo, senza il fastidio di sottostare.Riflettendo, anche per poco, è facile per ciascuno di noi arrivare alla conclusione che il rispetto della legge conviene. Serve ad evitare effetti dannosi per sé e per chi ci circonda.

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  10. Spesso percepiamo e viviamo le regole come un ingombro, fatichiamo ad accettare che certi nostri comportamenti ci siano imposti o vietati. Vorremmo fare quel che ci piace o ci fa comodo, senza il fastidio di sottostare alle regole. Ma perché dobbiamo osservarle? Innanzitutto perché ci sono, ma anche perché non considerarle potrebbe comportare delle punizioni. Così, come rispettiamo il semaforo (cioè la regola che impone di passare solo col verde), sia perché il semaforo c’è, sia perché temiamo la multa o la perdita di punti sulla patente. Questo è un banale esempio che ci fa capire che tutto si basa su delle regole che ci vengono imposte, in quanto se ognuno facesse ciò che vorrebbe e se le regole non avessero conseguenze, vivremmo nel caos assoluto.

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  11. Spesso percepiamo e viviamo le regole come un fastidioso intralcio.
    Fatichiamo ad accettare che certi nostri comportamenti ci siano imposti o vietati.
    Riflettendo anche poco, è facile per ciascuno di noi arrivare alla conclusione che il rispetto della legge conviene. Serve ad evitare effetti dannosi per sé e per gli altri (se al semaforo passiamo col rosso, rischiamo di andare a sbattere e di fare del male a noi stessi e alle altre persone o cose coinvolte).
    Vale a dire che l’osservanza della legge non solo può evitare conseguenze negative, ma può anche causare effetti positivi e benefici, nel senso che solo seguendo le regole si può vivere serenamente.
    Il rispetto della legge dunque equivale a civile convivenza, infatti, il buon funzionamento della società si basa sulle regole che gli uomini si sono dati per organizzare e far funzionare al meglio la loro vita comune e per garantire i diritti di tutti. Il rispetto delle regole è per questo essenziale in ogni contesto.
    Ad esempio in tutti gli sport, sia di squadra che individuali, ci deve essere rispetto verso il direttore di gara e verso i giocatori avversari. Tutto questo viene racchiuso in una sola parola inglese: “FairPlay” che significa “Gioco leale”.
    Non si tratta di una legge scritta ma di un modello di comportamento a cui tutti gli sportivi dovrebbero attenersi.
    Non sempre però il fair-play viene applicato a dovere. Molte volte gli avversari si insultano per un fallo fatto o subito arrivando addirittura all’uso delle mani. Un esempio di non rispetto dell'avversario che è rimasto “famoso” lo ritroviamo nel calcio. Nella finale dei mondiali di calcio del 2006, che vedeva come squadre avversarie l’Italia e la Francia, durante il secondo tempo il giocatore francese Zidane diede un colpo di testa volontariamente al petto del giocatore Materazzi. Il francese venne espulso dall’arbitro e il suo gesto è rimasto tristemente noto come emblema di un comportamento scorretto e antisportivo.

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  12. Il vero significato della legalità, è un bisogno fondamentale della vita sociale, per diffondere la crescita dell'uomo e la costruzione del bene comune.Un comportamento si definisce non legale, quando infrange le regole imposte dalla società in cui si trova la persona.educarci ed educare alle regole quindi diventa fondamentale.La legalità, è la cosa che unisce la responsabilità individuale alla giustizia sociale.Educare alla legalità vuol dire come prima cosa praticarla: le regole non devono essere capite come qualcosa di obbligatorio, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione.

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  13. Spesso percepiamo e viviamo le regole come un impaccio. Fatichiamo ad accettare che certi nostri comportamenti ci siano imposti o vietati.. Riflettendo anche poco, è facile per ciascuno di noi arrivare alla conclusione che il rispetto delle regole conviene. Solo seguendo le regole si può vivere serenamente insieme.

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  14. VERDEDS007

    Le regole servono a dare un equilibrio alla nostra vita e alla nostra società. Imparare a rispettare le regole è importante per apprezzare il valore delle cose e non dare tutto per scontato. Tutti hanno bisogno di regole, hanno bisogno di essere contenuti e guidati, hanno bisogno di sapere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, di avere dei divieti, per avere delle linee guida in base a cui regolare il proprio comportamento: tutto questo è di fondamentale importanza per una convivenza civile. Se ognuno agisse per conto proprio ad esempio facendosi giustizia da solo il mondo andrebbe nel caos più totale, non si può uccidere qualcuno e poi scusarsi perché stato un colpo ti testa. Le regole servono a dare equilibrio, anche se questo non significa limitarci a fare quello che ci viene imposto come dei robot, ma comprendere ciò che ci viene detto e comportarci nel modo più corretto possibile nel rispetto degli altri.

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  15. Le regole sono importanti a scuola. Possono avere una funzione di necessità o di utilità, a seconda del loro contesto e dello scopo per cui nascono. Hanno una funzione particolare perché permettono di fare o non fare alcune cose. Il loro rispetto rende la vita migliore, più agevole, più produttiva e più sicura. A volte però le regole hanno una funzione di intralcio, di intoppo, non sempre hanno una connotazione positiva.
    Per la loro natura, le regole si trasformano in “aspettative di comportamento” da parte dei membri di un gruppo affinché queste siano conosciute e rispettate. Roberto Gilardi nel suo testo “Insegnanti in regola” descrive le diverse “aspettative di comportamento”, in base al “vantaggio” che queste producono. Conoscerle permette al docente di trasmettere agli alunni la necessità e l’utilità delle regole.

    · Orientare i comportamenti verso l’esterno. In alcune scuole i comportamenti delle persone che comunicano conil pubblico vengono veicolati in termini di apprendimento attraverso dei percorsi formativi. «Il rispetto della regola fa scaturire la motivazione ad investire energie, risorse, tempo per costruirla, promuoverla, ricercarne il rispetto e l’adesione da parte di tutte le persone a cui si rivolge».

    · Mantenere in vita un gruppo. «Le disposizioni ministeriali e le circolari interne alla scuola contengono regole che consentono di mantenere in vita il gruppo». Così come è importante stabilire le regole, è fondamentale rispettare ruoli e funzioni che consentono di avere procedure che permettono il controllo delle stesse, in modo che l’istituzione possa funzionare al meglio.

    · Conseguire una finalità. Così come nelle squadre di calcio molto importante è lo spirito di appartenenza per raggiungere un migliore risultato, anche nella classe o nella scuola le norme e le regole servono per il conseguimento delle finalità che il gruppo si propone.

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