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martedì 30 aprile 2019

Trappole sociali e identità


L'incontro con l'opera di Pirandello ci invita a riflettere sulla complessità delle relazioni che si intrecciano tra gli individui e, più in generale, tra i singoli e la società. Con riferimento alla letteratura studiata, condividi le tue riflessioni in merito ai condizionamenti generati dal rapporto con gli altri e con le regole - vere e presunte - del mondo esterno.

sabato 27 aprile 2019

EMBRACING 'OTHERNESS'...EMBRACING MYSELF!

This is is a 'Ted's Talk video' concerning 'otherness', diversity, racism. My students from 4E and 5E are kindly requested to answer the  following questions, which, in my opinion, can help us share ideas profitably as well as usefully compare each other's points of view about a very delicate matter. Therefore, after watching the video, please add your comments by focusing on  some of the following guidelines :    
- What do you think about 'otherness'? Do you have any prejudices or do you think you are an open-     minded person?  
- How can, people feeling 'different', manage to 'rebuild' their own identity successfully?
- How can we survive to the possible destruction of our 'self'?
- What is 'diversity' in your opinion and how is it possible to turn it into someone's strength?
- What does the speaker mean by 'living in oneness with each other' and which are the cons about that
- Which role can frienship or love play when fighting against any kind of discrimination                                                                                                                          
                           

venerdì 26 aprile 2019

Social Networks - Il problema dei Big Data

Quasi tutti i cittadini (salvo rare eccezioni) sono presenti in uno o più social network. Non tutti, però, conoscono il forte legame che i social hanno con il problema dei Big Data.

giovedì 25 aprile 2019

DISSESTO IDROGEOLOGICO, NON È SOLO QUESTIONE DI CLIMA

Leggi l'articolo collegato al link sottostante e rifletti sulle conseguenze legate al dissesto idrogeologico e ai cambiamenti climatici, sia per quanto riguarda la nostra regione e, più in generale in Italia e nel mondo.

DISSESTO IDROGEOLOGICO, NON È SOLO QUESTIONE DI CLIMA

Dissesto idrogeologico, allarme di Legambiente Calabria

Il Rischio Idrogeologico in Calabria

mercoledì 17 aprile 2019

L'art. 4 della Costituzione Italiana riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Il Governo Italiano ha recentemente istituito il reddito  di cittadinanza con lo scopo principale di ridurre la povertà. Secondo voi è da considerarsi anche una misura che ha come obiettivo la realizzazione del suddetto articolo?

           Prof. Rechichi Giuseppe

Le regole del gioco d'azzardo.

Le regole del gioco d'azzardo.
"Il gioco d'azzardo è la tassa sugli imbecilli"
cit. Bruno de Finetti
Il gioco e il gioco d'azzardo. Il banco vince sempre


Prendendo spunto dalla foto e dal video, introduci un post che tratti della "non convenienza" di uno a scelta dei giochi d'azzardo che conosci. Importante, inserire considerazione sulla probabilità di vincita, o meglio dell'alta probabilità di "non vincere". Dunque struttura così il tuo commento:
1) Descrizione breve del gioco d'azzardo (max 5 righe)
2) Trattazione della non convenienza dal punto di vista probabilistico,  e quindi della non convenienza in generale. (max 15 righe)
3) Commento personale e originale sull'argomento.

Prof. Giulio Stringelli
Prof.ssa Barbara Bellamacina

ONDE e SUONO

                               ONDE e SUONO





La tematica proposta verte nell'affrontare i fenomeni ondulatori dal punto di vista dell'inquinamento ambientale dovuto alle diverse interazioni delle onde (sonore, ultrasoniche, infrasoniche, radio, ultraviolette, elettromagnetiche, microonde, raggi X, raggi gamma...). Affrontate la tematica proponendo un commento dettagliato su un tipo di fenomeno ondulatorio inquinante, e commentate o chiedete informazioni sui commenti già esistente.

Prof. Giulio Stringelli
Prof.ssa Barbara Bellamacina

martedì 16 aprile 2019

Formalità del diritto e Sostanzialità dei diritti

Formalità del diritto e Sostanzialità dei diritti 


Letto superficialmente l'articolo 3 della Costituzione Italiana potrebbe sembrare una mera ri-affermazione del principio di uguaglianza formale di fronte alla legge. Un principio di marca liberale/illuministica già presente nelle costituzioni ottocentesche che  il primo comma dell'articolo 3 conferma pienamente:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione , di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."

Il comma infatti esclude come criterio discriminatorio qualsiasi elemento di tipo politico, culturale, sessista, religioso o anche socio-economico, opponendosi quindi fermamente all' illiberalità del fascismo che aveva invece usato le opinioni politiche, la razza e la cultura di appartenenza come motivo discriminante. 

L'articolo, ovviamente, prevede che le capacità e le abilità dei singoli abbiano piena cittadinanza e piena libertà di esprimersi e di ergersi quindi a criteri di differenziazione, anche di natura sociale.

E proprio su questo punto interviene il secondo comma dell'articolo, dimostrando pienamente lo spirito unitario -antifascista - che ha permesso a forze politiche così diverse, da quelle liberali a quelle socialiste e cattoliche, di scrivere insieme una delle migliori e più belle costituzioni attualmente in vigore. Leggiamo dunque il secondo comma:

"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’ organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Come si evince sin dalle prime parole c'è un qualcosa che completa il principio di uguaglianza formale dei cittadini espresso dal primo comma, la legge infatti assegna alla Repubblica (quindi allo Stato) il compito di intervenire attivamente per rendere effettiva (sostanziale) l'eguaglianza dei cittadini. Se infatti, come è stato detto in precedenza, le capacità dei singoli devono avere piena possibilità di espressione, permettendo a ognuno di realizzarsi al meglio -anche da un punto di vista economico - nello stesso tempo, affinché le capacità e/o le possibilità individuali non si trasformino in motivo discriminatorio, lo Stato ha un ruolo fondamentale nel garantire a tutti i suoi cittadini, concretamente, le medesime possibilità di piena realizzazione.

lunedì 15 aprile 2019

la natura come spazio vitale

La natura come spazio vitale.


paesaggi naturali sono i protagonisti quasi assoluti delle tele degli artisti impressionisti,  come è proprio della gran parte della produzione pittorica di Monet, che puntava a riproporre costantemente il paesaggio nelle sue infinite possibilità, come tante variazioni su tema. La figura umana è presente solo di rado e, quando c’è, viene affrontata al pari delle altre molteplici manifestazioni della natura.

Raramente Claude Monet è soddisfatto delle sue opere ed è proprio la sua insoddisfazione, che lo porta a ricercare incessantemente soluzioni nuove a partire da un medesimo tema (la natura in tutte le sue forme) e a ritenere inesauribili le possibilità della sua tavolozza. La scelta del paesaggio naturale come oggetto artistico privilegiato non si limita però a questo. Monet prende coscienza della potenza della vista umana e si impegna a fermare sulla tela non tanto la realtà in se stessa, ma le impressioni, che la vista della realtà gli suggerisce.
La natura come atelier
È per questo che Monet fa della natura il suo atelier; un atelier di vento, alberi, prati, nebbia e colore. Soprattutto colore. Monet infatti, esperto conoscitore delle leggi fisiche dell’ottica, sa perfettamente che in natura la luce di per sé non esiste. Sono i colori, registrati dall’occhio umano su diverse lunghezze d’onda, a dare l’impressione della luce.

 paesaggi naturali sono i protagonisti quasi assoluti delle tele, come è proprio della gran parte della produzione pittorica di Monet, che puntava a riproporre costantemente il paesaggio nelle sue infinite possibilità, come tante variazioni su tema. La figura umana è presente solo di rado e, quando c’è, viene affrontata al pari delle altre molteplici manifestazioni della natura.
Sulla tematica del paesaggio e la sua tutela si rivelerebbe molto utile la nostra attenta rivisitazione, specie in un epoca come quella contemporanea, in cui l’inquinamento come sappiamo, sta mettendo in grande crisi  l'intero ecosistema.
A tal proposito si richiede un tuo adeguato contributo con commenti, ipotesi, suggerimenti e riflessioni.
 Allega se lo ritieni utile e a tua scelta, una delle tante opere con soggetto naturalistico,  tipica artisti degli impressionisti.





i murales come strumento di abbellimento urbano

 murales come strumento di abbellimento urbano.

È magia che grida, denuncia che s’impone, anomalia che incanta: è l’arte a cielo scoperto che si fa guardare anche dai distratti, è arte urbana.
Il fine è comunicare, che sia un sentimento che esige di vedere la luce, un muro da abbattere o una fiamma da tenere accesa in nome della speranza che il sole un giorno splenda davvero per tutti. L’arte urbana nasce, dunque, dall’immortale esigenza sociale di farsi ascoltare: un insieme di linee e colori sono i segni del linguaggio universale di chi ha qualcosa da dire. Sembrerebbe di ascoltare un dialogo a tre voci, quello tra il territorio, l’artista e la sua passione. Quando l’arte chiama, chi l’ascolta risponde con ogni mezzo.

L’ha detto il più celebre tra gli esponenti della street art, il provocatorio Banksy, che “l’arte urbana deve confortare il disturbato e disturbare il comodo”.

Un murale (in spagnolo mural) è a tutti gli effetti un dipinto senza cornice, un quadro fatto direttamente su una parete e che si estende su tutto lo spazio disponibile o necessario. Da strumento di lotta sociale a espressione creativa che impreziosisce un luogo e attira spettatori, i murales rientrano perfettamente in ciò che l’arte urbana è e rappresenta. Il muralismo colorail muralismo tiene anche compagnia, ma soprattutto, il muralismo è rinascita.
Insomma, l’arte urbana somiglia a un sentimento, con i suoi sintomi e la sua consapevolezza di esistere, la difficoltà di essere spiegata, l’esigenza di essere sentita. È l’energia dei colori che straripano e dipingono gli occhi di chi guarda.




A tal proposito ricerca e informati su questo fenomeno, ed esprimi il tuo parere, i tuoi commenti, le tue proposte che potrebbero essere utili allo scopo di ideare progetti di abbellimento e recupero di alcuni quartieri degradati della tua città.

la città ideale

La città ideale.


La volontà
di teorizzare una città ideale (dunque perfetta)
nasce pertanto dall’amore per la città reale
che, proprio a causa delle sue inadeguatezze,
stimola i principali artisti rinascimentali a una
progettualità nuova e fantasiosa.

Quello della città ideale è un tema che percorre il Rinascimento nell’intero arco del suo sviluppo. Una cultura che, come quella rinascimentale, pone al centro dei suoi interessi l’uomo e il suo agire razionale, del resto, non poteva tralasciare di confrontarsi anche con il concetto di città. Questa, che nel corso del Medioevo abbiamo sempre visto essere considerata come luogo della vita e delle attività umane, assume ora un valore simbolico più ampio e complesso. La città ideale del Rinascimento, infatti, deve rispecchiare registro inferiore da semicolonne (e tanto simile nell’aspetto al Battistero di Firenze), essa è inserita, quasi fosse una perla tra le valve di una conchiglia, fra due quinte di palazzi rinascimentali fra i quali spiccano quelli organizzati secondo il sistema della sovrapposizione degli ordini. Alla perfetta prospettiva geometrica, con linee di costruzione meticolosamente incise sul supporto ligneo, si aggiunge anche un’altrettanto raffinata scelta dei colori, con edifici
grigio-azzurri che ne fronteggiano altri di tinta aranciata, in un’armonia serena di puri volumi. Il tenue azzurro del cielo e l’assenza assoluta di qualsiasi figura umana accrescono ulteriormente la nitidezza cristallina della scena, governata dalle leggi assolute ed eterne .della geometria e della proporzione. Quest’ultima, secondo quanto scrive Giovanni nel libro dell’Apocalisse (21, 1-27), deve essere di oro puro e le sue mura di durissimo diaspro «poggiano su dodici basamenti, sopra
i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello» (21, 14). La stessa splendente sacralità si ritrova nel concetto di città ideale del Rinascimento, che è un vero e proprio inno all’uomo e alla centralità del suo intelletto, così come la Gerusalemme celeste lo era rispetto a Dio e alla sua gloria, che la illumina senza «bisogno della luce del sole, né della luce della luna.



A tal proposito fai una ricerca di fonti utili e informative sulla condizione delle città o della tua città in particolare,  ed evidenzia con  commenti  e proposte adeguate come dovrebbe essere una città ideale.

Autodifesa privata e/o pericolo pubblico?

Autodifesa  privata e/o pericolo pubblico?


Il 28 marzo il parlamento italiano ha approvato la legge che modifica gli articoli del codice penale che novellano la legittima difesa. 
Con l'approvazione di una parte sostanziale dell'opinione pubblica, il parlamento ha, di fatto, limitato notevolmente il rischio di incorrere in procedimenti giudiziari, con relativa probabile condanna, per tutti coloro che esercitano un diritto comunque già previsto dai codici. 
Il diritto è appunto quello comunemente definito "legittima difesa" e consistente nella possibilità di difendersi da soli, con armi regolarmente detenute o con strumenti che, occasionalmente, possono servire allo scopo, in situazioni particolari di pericolo e di urgenza.

E' molto difficile, non volendo essere superficiali, prendere posizione. 

Trovarsi in situazioni in cui l'incolumità nostra o di chi ci sta vicino è volontariamente minacciata da chi  tenta  di impossessarsi dei nostri beni, ci spinge a essere d'accordo con il provvedimento: sono casi, si dice, in cui si agisce d'istinto e in cui l'urgenza della risposta alla minaccia rende impossibile rivolgersi a chi, per legge, è deputato a difenderci minimizzando il rischio.

D'altro canto c'è anche chi sostiene che rendere sempre meno vincolata la possibilità dell'esercizio della forza da parte di privati cittadini, in qualunque situazione questi si trovino, è sempre da evitare poiché la cosa potrebbe degenerare in un pericolo per l'intera collettività, soprattutto in quei paesi dove la possibilità della legittima difesa "allargata" fa il paio con la facilità di acquisizione e detenzione di armi.
Tu cosa ne pensi?

sabato 13 aprile 2019

OBESITÀ E DIABETE, ALLARME IN ITALIA E NEL MONDO


Innanzitutto è un fenomeno sottostimato. Per ogni tre persone con diabete di tipo 2 diagnosticato ce n’è una che non sa di avere il diabete; inoltre le ultime stime dicono che, per una persona con diabete noto, ce n’è almeno un’altra ad alto rischio di svilupparlo (cioè con ridotta tolleranza al glucosio o elevata glicemia a digiuno).

In secondo luogo è una patologia in forte crescita. In Italia, secondo i dati Istat del 2016, sono oltre 3,2 milioni le persone che dichiarano di avere il diabete, passando così negli ultimi trent’anni dal 2,9% al 5,6% dell’intera popolazione, principalmente per tre motivi: l’invecchiamento generale, l’aumento della sopravvivenza dei malati e l’anticipazione dell’età in cui si diagnostica la malattia.

In terzo luogo, oltre ad essere legato fortemente allo svantaggio socio-economico con significative differenze in Italia a livello regionale e tra città e aree rurali. Il diabete – che conta oltre 74mila morti l’anno (9 persone l’ora) come causa iniziale o associata – impatta fortemente sulla spesa: in media ogni malato spende 2.600 euro l’anno per la sua salute, più del doppio rispetto ai concittadini senza diabete, incidendo per il 5,61% sulla spesa sanitaria e per lo 0,29% sul Pil.

Uno studio approfondito su una malattia di cui purtroppo si parlerà sempre più in futuro – secondo l’OMS nel 2030 sarà la quarta causa di morte al mondo –  lancia un allarme sulla “Diabesità”, ovvero sul legame ormai conclamato tra obesità e diabete. Emerge, infatti, che il 44% dei casi di diabete siano attribuibili a situazione di obesità o sovrappeso. Tra i 45-64enni la percentuale di persone obese che soffrono di diabete è al 28,9% per gli uomini e al 32,8% per le donne. C’è un’ulteriore statistica che aumenta le preoccupazioni degli esperti e cioè che il rischio complessivo di morte prematura raddoppia ogni 5 punti di crescita dell’indice di massa corporea: una persona con diabete e sovrappeso ha un rischio raddoppiato di morire entro 10 anni rispetto a un diabetico di peso normale e una persona con diabete e obesa addirittura un rischio quadruplicato.

È opinione generale, osserva il rapporto, che l’obesità abbia ormai i caratteri di una vera e propria epidemia mondiale, tanto da preoccupare non solo il mondo medico scientifico, ma anche i responsabili della salute pubblica. I dati oggi disponibili ci indicano che le persone in sovrappeso, obese o con diabete crescono in tutto il mondo.

In Italia è sovrappeso oltre 1 persona su 3 (36%, con preponderanza maschile: 45,5% rispetto al 26,8% nelle donne), obesa 1 su 10 (10%), diabetica più di 1 su 20 (5,5%) e oltre il 66,4% delle persone con diabete di tipo 2 è anche molto sovrappeso o obeso. In pratica, sono sovrappeso quasi 22 milioni di italiani, obesi 6 milioni, con diabete quasi 3,5 milioni: «diabesi», ossia contemporaneamente obesi e con diabete, circa 2 milioni. Inoltre, secondo alcune stime, i costi diretti legati all’obesità in Italia sono pari a 22,8 miliardi di euro ogni anno e il 64% di tale cifra è speso per l’ospedalizzazione.

Nonostante ciò, l’obesità è una malattia cronica che fino a qualche anno fa è stata sottovalutata ed è, ancora oggi, poco curata. Purtroppo la situazione è ben diversa: l’obesità e il diabete rappresentano un problema di salute particolarmente preoccupante, tanto da configurarsi a livello internazionale come elementi di una “moderna pandemia”.

In quest’ottica agire sulla prevenzione, a più livelli e a diversi stadi della malattia, è fondamentale. La diagnosi tempestiva e il costante controllo delle persone con diabete, grazie a terapie di qualità, riducono del 10- 25% il rischio di complicanze minori (danni agli occhi e ai reni) e del 15-55% il rischio di complicanze più gravi (insufficienza renale cronica, patologia coronarica, perdita della vista). Inoltre, si stima che tali azioni siano in grado di ritardare di oltre 5 anni l’insorgere di complicanze e di prolungare la vita delle persone affette da diabete in media di 3 anni. Nel lungo termine, un simile miglioramento del quadro terapeutico consentirà una riduzione media dei costi di oltre il 30%.

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lunedì 8 aprile 2019

Seguire le regole non è un gioco ma un dovere: REGOLIAMOCI !  CLASSE 3 D scienze applicate