I POMODORI DEL NONNO FRA
RETTE E PARABOLE
E’ vero che più la produzione di un qualsiasi bene
aumenta e più aumentano i profitti?
Mio nonno che, quando era in vita, faceva l’agricoltore
era convinto di questa teoria.
Infatti ricordo
ancora oggi quando affermava: “quest’anno ho intenzione di piantare più
pomodori nel mio terreno in modo tale da poter guadagnare di più dell’anno
scorso vendendoli al mercato”.
Proviamo allora a modellizzare matematicamente questa
sua convinzione per capire se avesse veramente ragione.
Facciamo alcune considerazioni:
Sia q la
quantità di pomodoro prodotta, c il
costo per un kilogrammo di pomodoro prodotto e p il prezzo di vendita. Sappiamo che il ricavo è dato dal prodotto
della quantità per il prezzo, R=pq mentre
il profitto P è dato dalla differenza
tra il ricavo ed il costo totale che si ottiene in modo simile come C=cq (prodotto del costo al kilogrammo
per la quantità di pomodoro prodotto), quindi
P=R-C=pq-cq=(p-c)q
Seguendo il ragionamento del nonno, se il prezzo di
vendita è maggiore del costo unitario di produzione, cioè p>c, allora il profitto aumenterà quanto più aumenterà la
quantità di pomodori da lui prodotta.
In realtà, il nonno non teneva conto di una semplice
cosa: il comportamento dei consumatori. Lui dava per scontato che tutto il
pomodoro prodotto poi riuscisse a venderlo al mercato.
Non sempre i consumatori saranno disposti ad
acquistare tutto il pomodoro del nonno ed
al prezzo da lui preteso. Allora a questo punto, pur di non riportarsi il
pomodoro a casa sarà costretto ad abbassarne il prezzo.
Nella realtà, ciò significa che il prezzo dipende
dalla quantità ed è una funzione decrescente di essa. Tale funzione può essere
rappresentata con una retta di equazione p
= - bq + a, dove a è l’intersezione
della retta con l’asse dei prezzi e b
è la sua pendenza.
Dunque, nella realtà, il ricavo diventa R=pq=(-bq+a)q e di conseguenza il
profitto sarà:
P=R-C=(-bq+a)q-cq=-bq2+(a-c)q
che altro non è che l’equazione di una parabola, il
cui grafico è quello rappresentato di seguito.
Si tratta di una parabola concava con un punto di
massimo profitto nel suo vertice.
Ci si rende conto che i profitti sono nulli non
solo quando il nonno non produce nulla (q=0)
ma anche quando produce troppo ((a-c)/b).
Mentre il massimo profitto del nonno è proprio a metà fra questi due valori di
produzione.
Guardando quindi il grafico sopra riportato si capisce
che il nonno guadagnerà di più se produce meno pomodori di (a-c)/2b mentre oltre questo valore di produzione i suoi profitti
caleranno e sarebbe il caso che il nonno distruggesse il pomodoro in eccesso ma,
sono sincero, se lui fosse ancora in vita non credo proprio che avrei avuto il
coraggio di dirglielo.
Quanto riportato nell’articolo, dedicato soprattutto
alle terze classi del liceo scientifico per quanto riguarda la conoscenza di argomenti di Geometria
Analitica, è solo un invito a riflettere ed eventualmente a commentare su come
la matematica possa interpretare la realtà.
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